24 Feb2021
Radiazioni ionizzanti: quanto ne sa la popolazione?
Uno studio multicentrico nazionale denominato RadIoPoGe (Radiazioni ionizzanti e popolazione generale) cerca di dare una risposta a tale quesito e, allo stesso tempo, cerca di fornire alla popolazione informazioni utili su questo argomento.
Un totale di 2.866 persone sono state intervistate in 9 regioni italiane (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia) tramite un questionario informatizzato.
Il progetto nato dalla collaborazione tra il gruppo DoseTeam4you, la AOUP (Università di Pisa e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) e il CNR di Pisa, ed è stato condotto grazie al contributo scientifico della Federazione delle Associazioni Scientifiche dei Tecnici di Radiologia (FASTeR) ed economico della Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP, e di MEDITEC.
I risultati ottenuti mostrano quindi quanto sia necessario diffondere il più possibile la conoscenza su un tema così importante soprattutto in considerazione del recente D.Lgs 101/2020, attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Dai risultati è emerso infatti che, nonostante il ricorso alla diagnostica radiologica sia sempre più frequente, non vi è tuttavia un’appropriata conoscenza delle caratteristiche delle varie procedure. Poco meno della metà degli intervistati (43%) dimostra di non sapere che la risonanza magnetica è priva di radiazioni ionizzanti; inoltre il 30% e il 46% ritiene erroneamente che la tomografia computerizzata (TC) e la mammografia, rispettivamente, siano esami radiologici che non espongono il paziente a radiazioni ionizzanti. Circa la metà degli intervistati non è a conoscenza del fatto che i bambini siano soggetti a un maggior rischio di sviluppare patologia radio-indotta quando sottoposti a esami radiologici che utilizzano radiazioni ionizzanti. Quando però viene chiesto di quantificare la percezione di pericolo derivante dal sottoporsi a esami radiologici, oltre il 60% delle persone dichiara di ritenerlo abbastanza o molto pericoloso, e il 44% degli intervistati afferma di non avere conoscenze sufficienti in merito ai rischi delle radiazioni.
Tutti i risultati sono stati pubblicati in un volume la cui realizzazione è stata curata, oltre che dal dottore Fabio Paolicchi (AOUP) e i dottori Luca Bastiani e Massimo Martinelli (CNR di Pisa), anche dalla dottoressa Roberta Gerasìa (IRCCS-ISMETT), Co-coordinatrice del Comitato Scientifico di FASTeR.
Tra gli autori inoltre la dottoressa Patrizia Cornacchione (Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS) Vice-Presidente di FASTeR, e la dottoressa Chiara Martini (Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma), referente TC del Comitato Scientifico di FASTeR.
Per ulteriori informazioni è possibile scaricare il report, in formato pdf, dal sito web del CNR, sezione Editoria, all’indirizzo che segue:
https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/report-radiazioni-ionizzanti-def-2-febbraio-2021.pdf